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La pubblicazione del decreto semplificazione del 26 marzo 2024 è solo l’ultimo in ordine di tempo di una serie di provvedimenti destinati a cambiare radicalmente il modello della farmacia italiana. Una farmacia che per tanti anni si è confrontata quasi esclusivamente con il mondo della dispensazione oggi cambia pelle e diventa struttura fondamentale ed integrante del Servizio Sanitario Nazionale come recita in maniera inequivocabile il DM 77. E ciò grazie a due elementi caratterizzanti: Prossimità e la Fiducia. Si è iniziato con la legge di bilancio che ha innalzato il tetto di spesa farmaceutica portandolo dal 14,65% al 15,30% del FSN. Per passare dal 1° marzo al nuovo sistema di remunerazione della farmacia. Dopo anni di inutili tentativi finalmente la farmacia non è più considerata come una qualunque attività commerciale ma ottiene una quota economica fissa per la prestazione professionale. L’adozione dunque di un metodo misto che mette al centro le farmacie disagiate che più di ogni altro possono rappresentare un punto salute fondamentale per la popolazione. E poi il decreto semplificazione che riempie di ulteriori contenuti quella farmacia dei servizi che pur istituita nel lontano 2009, solo ora vede riconosciuta la sua centralità nel sistema sanitario. E infine non dimenticando che nel DNA del Farmacista c’è e deve continuare ad esserci il farmaco, si allarga il prontuario PHT in modo da far entrare in Farmacia tanti nuovi prodotti che ad oggi ancora sono sottratti alla gestione della farmacia territoriale provocando ulteriori disagi a fasce di popolazione spesso fragili ed affette da malattie croniche. Una Farmacia che oggi ha tutte le carte in regola per fornire quel contributo determinante per la presa in carico del paziente.